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Atlante: il disallineamento come rischio e punto di discordia clinica

13 Giugno 2014Autore: ciro Nessun commento

3d rendered illustration - atlasPer meglio comprendere le patologie ed in sintomi legati alla cervicale, è importante conoscere dettagliatamente la struttura anatomica della zona spesso interessata da fenomeni di  dolore al collo, ciò a causa della particola struttura del rachide, ovvero l’osso rachide che si propone come elemento chiave di supporto articolato in diverse 26 vertebre delle quali 7 di esse s’identificano in una macrostruttura superiore, in prossimità del cranio, definita come C1 oppure atlante, quest’ultima terminologia più nota e diffusa.

Tale tratto deriva, etimologicamente, dalla mitologia greca riferendosi a colui che “porta o sopporta”, con l’ovvio riferimento a Titano che sorreggeva il Mondo sulle proprie spalle, per creare un parallelismo  con la prima vertebra cervicale che vanta il compito di sorreggere, in termini di peso statico, il peso complessivo della testa pari a circa 5 Kg sebbene quest ultimo venga poi smistato, con meccanismi fisici, sulla struttura complessiva, non gravando sulla singola vertebra in modo diretto.

L’importanza dell’ATLANTE, alla luce di tali considerazioni, è quindi chiara ed evidente nelle diverse patologie, essendo una delle vertebre chiave, con un ruolo primario che incide non solo sulla corretta distribuzione delle forze a livello dorsale-cervicale ma anche sull’allineamento del midollo spinale, fattore quest ultimo fondamentale per un’ottima impostazione di nervi e sistema scheletrico che consenta all’individuo la propria autonomia fisiologica nei processi di movimento e nei meccanismi vitali di natura involontaria, come anche il respiro.

Purtroppo, aspetto spesso sottovalutato, è che l’atlante pur se fisiologicamente sviluppato per resistere a determinati urti, in caso di sublussazione con relativo disallineamento rispetto alla testa ed all’asse corporeo, può indurre a tantissime problematiche anche di difficile inquadratura, sia per l’occhio ovviamente inesperto che per quello dello specialista, i cui danni si manifestano poi con una gravità maggiore e crescente nel tempo, trascurandone i sintomi con un conto più che salto man mano con l’avanzare dell’età, visto il peso che la vecchiaia ha sul deterioramento delle strutture ossee e degli apparati connessi.

Il disallineamento dell’atlante può essere indotto da cause diverse persino multiple tra loro, con attività simultanea, e tra queste spiccano le cadute, incidenti e colpi alla testa, ma soprattutto le posture scorrette per abitudini, lavoro oppure durante le fasi di riposo a causa di letti scomodi, inducendo persino a colpi di frusta durante il risveglio, sebbene tra le cause principali non manchino gli urti accidentali di natura traumatica per atti sportivi. I tali casi la fase di disallineamento provoca dolori o sintomatologie complesse, ma soltanto nel tempo e non in via diretta tanto da rendere tale patologia complessa da diagnosticare proprio per l’assenza di segnali immediati, che non fanno pensare a questo tipo di problematica, anche con i primi avvertimenti a causa della manifestazione che non si lega ad aventi traumatici tali da indurre ad ipotizzarne la presenza.

All’interno del relativo segmento di clinica sanitaria gli effetti del disallineamento dell’atlante sono ancora molto discussi tra gli esperti, le divergenze di opinione, pur con le evidenze scientifiche nel tentar di fare chiarezza, sono ancora molte, rendendo complesso l’identificazione di trattamenti specifici  condivisi unilateralmente.

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Autore: ciro

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