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Auto del futuro, quanto sono importanti i materiali.

16 Settembre 2014Autore: giuseppeleo Nessun commento

Quando si pensa all’evoluzione nel campo delle auto vetture bisogna immaginare nella scale delle importante al primo posto i materiali. Indipendentemente dall’innovazione che si porta in sé, deve avere degli ottimi materiali a disposizione. È quello che è da sempre successo e da sempre accadrà con le auto del futuro.

Si evolvono ormai da sempre ma la sicurezza è un bene che non deve vedere dei tagli, per salvaguardare elementi meno importanti. Ci sono riusciti negli anni ’60 con le prime auto acquatiche, non più un sogno ma una realtà. Di fatto un tempo l’auto ibrida era lauto che poteva essere utilizzata sia per terra che per mare.

Il primo e più importante modello, del quale ne furono fabbricate 4.000 esemplari, si chiamava Amphicar e fu costruita da un tedesco. Pur essendo una grande e fantastica novità non sfondò sul mercato. C’è da fare un piccolo paragone, neanche le auto ibride di oggi riescono a farsi apprezzare molto.

Conquistano molto lentamente e a fatica la loro fetta di mercato. Eppure dopo essere state esposte in un salone d’epoca l’anno scorso, sembrano essere tornate di moda nella memoria dei non più giovani e nel cuore di tutti. Con il nuovo millennio però numerosi sono stati i modelli che hanno compiuto imprese che poi sono state ricordate.

Ma si è trattato sempre e solo di impavidi temerari che hanno voluto tentare una “nuova strada”. Come quando nel 2006 una Fiat Panda è partita/salpata dal Regno Unito per attraversare il Canale della Manica. Per non dimenticare nel 2008 l’Iveco che ha fatto la stessa cosa con il Canale di Corsica.

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Tutto ciò è già possibile grazie a lamiere in acciaio che sono state saldate attorno al propulsore ad idrogetto. E qui diventa fondamentale ricordarsi che in Italia abbiamo una grande manodopera al riguardo. Fondamentale saperlo, in un periodo come questo dove la richiesta si abbassa sempre di più e il mercato italiano è quasi fermo.

Dove si praticano lavori di precisione grazie al taglio laser, con tre impianti dotati di carico e scarico automatico e un aria di lavoro che permette di poter lavorare tranquillamente delle lamiere che hanno delle dimensioni massime di 4000×2500 mm. Che possono lavorare materiali come Acciaio al carbonio  sp. max 20 mm, Acciaio inox  sp. max 15 mm, Alluminio sp. max 8 mm, Domex sp. max 15 mm, Hardox sp. max 15 mm.

Ma anche Ottone sp. max 8 mm, Rame sp. max 8 mm e persino il Titanio sp. max  8 mm. A cui lavorano con numerosi elementi, fra cui la punzonatura di lamiere con 2 impianti per delle lastre con dimensioni che non superano le dimensioni massime del 3000×1500 mm. Ma non solo, oltre al taglio laser e alla punzonatura c’è anche la piegatura delle lamiere.

I migliori lavorano con almeno 6 piegatrici, per lavorare lastre della misura massima di 4000 mm. E altri tipi di attrezzature speciali per affrontare ogni tipo di esigenza e necessità. Da non dimenticare la Satinatura, i migliori lavorano anche con macchine sbavatrici e satinatrici, per lamiere in acciaio inox.

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Autore: giuseppeleo

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