Rimini, dal XIX secolo a oggi
Rimini è una di quelle città che nel corso della sua storia non ha mai smesso di rinnovarsi a causa di tutti gli avvenimenti storici e di tutti i popoli che la hanno attraversata. Basti pensare che dopo l’ingresso a Rimini di Napoleone Bonaparte, avvenuto nel febbraio 1797, la città fu annessa alla Repubblica cispadana prima e, dal 27 luglio dello stesso anno, alla Repubblica cisalpina.
E per un breve periodo Rimini fu conferito anche il titolo di capitale del Dipartimento del Rubicone, ma il 30 marzo 1815, giunse dal Regno di Napoli, anche Gioacchino Murat che lanciò il Proclama di Rimini, attraverso il quale esortava gli italiani a combattere, tutti insieme per la costituzione del Regno d’Italia.
E proprio qui, nella città delle vacanze estive fu inaugurato il 30 luglio 1843, il primo “Stabilimento privilegiato dei Bagni Marittimi”, sul modello di quelle che erano già affermate località balneari francesi e mitteleuropee. Oggi le strutture ricettive sono veramente tante, basti pensare al bellissimo Hotel a Montefiore .
Fatto sta che nella storia uno dei passi importanti per il suo sviluppo fu nel 1861, l’arrivo della ferrovia Bologna-Ancona. Tutto questo nella prospettiva di un futuro sviluppo anche del porto, il tutto infatti, consentì più agevoli collegamenti con il resto d’Italia, contribuendo in modo decisivo al grande sviluppo dell’economia turistica.
Sviluppo che fino ai giorni nostri non si è mai fermato, oggi questa è una meta che attira i giovani, per le discoteche lungo le spiagge. Ma attira anche numerosi turisti, grazie alle manifestazioni sportive, per non parlare poi delle famiglie che vanno lì non solo per il mare ma anche per la vicinanza, sia in auto sia mediante collegamenti, dei parchi divertimento.
Già nel 1922 Riccione, all’epoca frazione del comune di Rimini, si era sviluppata velocemente come località balneare. Ma con il regime fascista il turismo d’élite fu soppiantato dalla nascita del turismo di massa, fu così che avvenne la costruzione di numerosi alberghi, pensioni e villini, e anche l’apertura di colonie marine nelle zone periferiche.
E ovviamente sotto Mussolini, la città fu interessata da numerosissimi interventi di risanamento a partire dal Borgo San Giuliano e dall’Arco d’Augusto. Nello stesso periodo furono ovviamente costruite tante altre opere di grande importanza per quello che sarebbe stato il futuro assetto urbano della città.
Tra questi il deviatore del Marecchia, il lungomare e l’aeroporto di Rimini-Miramare che in seguito divenne sede di un reparto dell’aeronautica militare e scalo della linea aerea Roma-Venezia. Ma durante la Seconda Guerra mondiale fu comunque una città che patì molto, considerando che su Rimini furono effettuate 11.510 missioni aeree.
Basti pensare che secondo una stima tedesca, alla fine della battaglia più dell’80% di Rimini era stata rasa al suolo. Con la conseguenza che i riminesi abbandonarono la città, ormai quasi completamente distrutta, per rifugiarsi nelle campagne circostanti e nella vicina Repubblica di San Marino che si era dichiarata neutrale e quindi era considerata più sicura.
Insomma una città che non ha mai smesso di evolversi, anche dopo essere stata distrutta.
Autore: admin
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