Come è cambiata la musica dagli anni 90
Creare della bella musica non è da tutti. Per chi è nato negli anni 80, un ricordo indelebile musicale resta la musica degli anni 90, dove si sono formati milioni di adolescenti e che oggi guardando alle spalle con un pizzico di nostalgia. Dal 1990 ad oggi sono passati più di 15 anni e la musica, come era logico attendersi, ha cambiato tantissimo il panorama italiano e culturale del nostro paese. Alla fine degli anni 90 e l’inizio degli anni 2000 le case discografiche non cercavano più artisti da produrre, ma demandavano tutto ai talent show. Il fenomeno dei talent ha invaso il panorama italiano e non solo, creando aspettativa troppo alte.
Ogni anno ancora oggi, sono milioni i giovani cantanti che cercano un posto in un talent per far conoscere la propria musica. Molti di questi sono anche bravi e sicuramente in altri tempi avrebbero potuto avere un ruolo nella scena musicale italiana. Oggi il problema è che di cantanti o di artisti, se vogliamo generalizzare, se ne creano troppi. Pensate che ogni anno in media sono in onda 3-4 talent musicali. Se solo dai vincitori di questi uscissero 4 nuovi artisti ogni anno, verremmo di fatti invasi.
Ed è proprio ciò che accade. Non si da tempo all’artista di emergere. Prendiamo per esempio un giovane di 20 anni che accede a queste audizioni. Segue un percorso musicale all’interno del proprio talent e riesce anche a vincere nella finale. Cosa accade dopo? l’artista viene prodotto con un disco di esordio, solitamente si produce un disco contenente un inedito e varie cover. Il primo vero disco avverrà dopo circa 6 mesi dal primo, con canzoni non scritte dall’artista stesso, ma disegnate appositamente per lui e fatte indossare come un vestito. Inizierà quindi una tornèe negli store, librerie, ecc, dove più che pubblicizzare il disco, si pubblicizzerà il personaggio.
E qui che c’è la chiave di volta. Se negli anni 90 i vari artisti musicali erano prima tali e solo dopo potevano definirsi personaggi dello show biz, oggi accade il contrario. Più che al contenuto, alla dote che un artista di 20 anni può portare nelle sue canzoni, si mira a creargli un pubblico intorno. Una schiera di fans, solitamente adolescenti, che seguiranno quel cantante in ogni sua mossa e che saranno sempre pronti a televotare da casa, a prescindere che si partecipi ad un talent, ad una trasmissione tv o ad un festival musicale.
Molti quindi rimpiangono oggigiorno, quella che per certi versi è stata la musica della propria infanzia. Chi è nato dagli anni 2000 in su, non è tenuto a conoscere la scena musicale che negli anni 90 impazzava in Italia o nel resto del mondo. Tuttavia chi sceglie di fare della musica la propria ragione di vita. Chi sceglie di vivere di musica. Chi ama la musica. Ebbene, costoro non possono non conoscere la storia della musica, dall’anno 0 ad oggi. Sarebbe come se si scegliesse di insegnare materie letterarie senza conoscere il greco ed il latino.
Autore: admin
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