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Come preparare del cibo liofilizzato: guida amatoriale per principianti

12 Febbraio 2016Autore: ciro Nessun commento

cibo-liofilizzato-scatoleLa diffusione del cibo liofilizzato tra gli alimenti nei supermercati, tanto da esser sfruttato persino come snack dalla veloce preparazione anziché come alimento a lunga conservazione per le situazioni di emergenza, è oramai una realtà costante che non solo riscontra il successo derivato dal gradimento degli utenti – soddisfatti sia della velocità e semplicità di preparazione che del sapore – quanto anche la voglia di poter trasformare i propri alimenti in questa nuova categoria ottenendo dei fantastici preparati in casa con le medesime qualità.

Come preparare quindi del buon cibo liofilizzato? Il primo dettaglio da illustrare a margine, fornendo la giusta panoramica e consapevolezza di ciò che si vuole fare, riguarda il fatto che con nessuno dei sistemi esistenti in via amatoriale è possibile riproporre la stessa qualità e lo stesso sapore degli alimenti a lunga conservazione o in scatola già pronti. Detto ciò, esistono ad oggi un solo sistema diviso in 5 passaggi per poter trasformare dei comuni piatti in cibo liofilizzato partendo da cibi non misti – quindi con tipologie ben distinte tra verdure, patate, pasta o carni – e soprattutto il più freschi possibile favorendo così la conservazione dei propri nutrienti interni.

Il primo compito è quello di pulire i cibi in modo accurato, aspettando che si asciughino – quindi non tenendoli a mollo – e tagliuzzandoli in pezzi quanto più piccoli possibile per permettere la perdita del maggior quantitativo di acqua possibile. Il cibo liofilizzato, alla base del proprio meccanismo di trasformazione, vanta infatti proprio la perdita totale di acqua con un meccanismo di essicazione da eseguire tramite il sistema del crio-essiccamento. Il secondo passaggio verterà proprio sulla conservazione di questi elementi tritati in un piatto o contenitore aperto nel vostro freezer o congelatore per circa una settimana al fine di facilitare il processo di sublimazione estraendo tutti i liquidi possibili, ovviamente sarà vostro compito monitorare progressivamente l’andamento tramite la colorazione che se tendente al nero indicherà la necessità di attendere ancora qualche giorno prima di procedere al terzo passaggio.

La prossima fase per preparare del cibo liofilizzato consiste nello scongelamento, una fase importante da non sottovalutare e da far seguire poi dal quarto passaggio con la conservazione dei frammenti tritati in sacchetti ermeticamente sigillati – o quantomeno il più possibile come tali – ricollocandoli sempre nel congelatore già precedentemente utilizzato. A questo punto dovrete monitorare il processo per verificare la presenza di ghiaccio, una formazione naturale per il secondo step di essicamento con rilascio d’acqua che a tali temperature si solidifica, ed una volta esclusa la presenza di altri residui potrai estrarli.

Il gioco finale di svolge con la macchina per la liofilizzazione nella quale porre gli alimenti con le impostazioni di 120 m Torr su 10°C attendendo circa una settimana il completamente dell’ultimo processo noto come sublimazione. A questo punto avrete finalizzato la preparazione di cibo liofilizzato da estrarre dalla macchina per esser riposto in scatole o contenitore ermetici per garantire la massima conservazione, ri-preparandoli semplicemente con un po’ d’acqua calda che servirà esclusivamente ad invertire il processo ridonandogli l’idratazione necessaria per essere mangiato o preparato.

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Autore: ciro

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