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Come riconoscere la miopia: i consigli tra test e terapie

20 Settembre 2016Autore: ciro Nessun commento

miopia-bulboNon raramente alcune sintomatologie, relativamente il nostro corpo, possono far nascere il sospetto della comparsa di patologie di varia natura delle quali non comprendiamo assolutamente i meccanismi patologici eppur capaci però d’instillare timori e preoccupazioni in base al tempo di durata, all’eventuale dolore o meno percepito e ad altri segnali associati: nel caso della vista però la situazione diventa ancor più complessa e delicata considerando il peso e la delicatezza che tale senso vanta nella vita quotidiana come nel caso della miopia.

Si tratta di un difetto visivo, generalmente di lieve margine d’azione, responsabile dell’alterazione della rifrazione dei raggi luminosi all’interno della struttura oculare inducendo ad una visione sfocata degli oggetti locati in lontananza con diverse accezioni di acutizzazione/cronicizzazione quali la forma di miopia lieveovvero la maggiormente diffusa e contratta nel tempo dalla maggioranza della popolazione mondiale – quella media e la meno frequente definita come grave. Nonostante sia ampiamente conosciuta in ambito sia clinico che prettamente medico, con i dettagli di etiopatogenesi ben chiari nell’immaginario anche comune, spesso la sintomatologia può esser facilmente confusa con altre patologie oppure del tutto sottovalutata assumendo il calo della qualità di vista come un fenomeno temporaneo dovuto a stanchezza, stress o multifattorialità esterna di carattere sia ambientale che non.

Come capire se si è affetti da miopia? Esistono diversi test, anche disponibili online, capaci di promettere una diagnosi efficace, in realtà la miglior risposta ai propri dubbi risulta essere una visita oculistica pronta ad investigare sullo stato del bulbo oculare e delle strutture interne per comprendere il grado di miopia assunto ed in che modo la rifrazione avviene, un dettaglio non casuale e mai secondario per fornire il giusto supporto correttivo in termini di diottrie con le relative lenti oppure, in caso di situazioni complesse, il giusto approccio multidisciplinare con il portfolio di trattamenti disponibili quali la chirurgia laser o l’utilizzo di specifiche penti a contatto utili a fornire una correzione semi-morfologica.

Molti di questi approcci vantano un costo ridotto, ad eccezione degli interventi a lungo termini quali le operazioni miopia, perfettamente accessibili e necessari non solo per garantire una migliore qualità di vita quanto anche una riduzione del tasso di cronicizzazione della patologia che, come ben espresso in alcune delle righe precedenti, può non esser soltanto naturale ma accentuata da fattori esterni propri del particolare stile di vita o dell’ambiente lavorativo/personale: il corretto utilizzo, ben più dell’uso di metodi fai-da-te per la diagnosi miopia, risulta la prima carta vincente per assicurarsi una perfetta guarigione evitando approcci dagli outcomes dubbi quali ad esempio l’ortocheratologia, ovvero l’utilizzo di un supporto visivo (lenti a contatto specifiche) durante la notte con rimozione durante le ore solari al fine di scatenare un appiattimento della cornea apparentemente funzionale per la rifrazione della luce ma in realtà altamente rischioso per il tessuto corneo nel ungo termine.

La miopia rappresenta quindi una patologia sicuramente non complessa, di facile diagnosi ed altrettanto semplice trattamento a patto però di approcciarsi ad essa coi dovuti professionisti e strumenti evitando soluzioni poco plausibili ed altamente rischiose vista la delicatezza di cornea, cristallino e bulbo oculare.

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Autore: ciro

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