Come si prepara il Coniglio all’ischitana
Tra le mete più apprezzate dei turisti vi è sicuramente Ischia. Particolarmente apprezzata per via della varietà di paesaggi, scorci, piazze e monumenti, si presenta come un vero e proprio gioiello naturale che merita di essere visitato almeno una volta nella vita.
Oltre alle varie bellezze paesaggistiche, però, Ischia fa innamorare anche per la sua cucina tradizionale, ricca di sapori genuini, in grado di deliziare anche i palati più esigenti. Tra i piatti tipici della zona, che meritano sicuramente di essere assaggiati, vi è il coniglio all’ischitana e oggi vedremo assieme come si prepara.
Il coniglio all’ischitana
Il coniglio all’ischitana è una tipica specialità culinaria della zona, che, se vi trovate da queste parti, dovete assolutamente assaggiare. Recatevi, quindi, presso un ristorante di Ischia e potrete deliziare il vostro palato con un piatto dal sapore unico ed inconfondibile che vorrete sicuramente provare ad imitare anche a casa vostra. Prima di vedere come preparare questa vera e propria prelibatezza, però, ricordiamo che quando si parla di coniglio all’ischitana si fa riferimento al coniglio selvatico, detto anche “da fossa”, uno dei presidi slow food della Campania.
Dovete inoltre sapere che il coniglio all’ischitana deve essere necessariamente cucinato assieme alle sue interiora, le cosiddette ‘mbrugliatell e il fegato. Quest’ultimo, in particolar modo, è ritenuto uno degli alimenti più pregiati del piatto. Ma adesso bando alle ciance e vediamo assieme come si prepara il coniglio all’ischitana.
Come preparare il coniglio all’ischitana
Per preparare questo tipico piatto della zona, dovete innanzitutto avere a disposizione i seguenti ingredienti: due conigli, pomodorini, maggiorana fresca, timo, vino bianco, olio extravergine di oliva, olio di semi di arachidi per la frittura, sale, prezzemolo, peperoncini fresche, aglio e un tegame di creta.
Il primo passo da compiere per realizzare questo piatto, consiste nel soffriggere i pezzi del coniglio in una padella di alluminio con olio di semi di arachidi ed una testa d’aglio intera non sbucciata. Le varie parti dell’animale devono essere posizionate a debita distanza l’una dall’altra e con un ordine ben preciso. In particolare, le cosce di dietro, le cosce davanti, i pezzi di mezzo, le costole, le spalle che sorreggono il collo, la testa divisa a metà. Questa operazione è fondamentale per favorire la riuscita dell’intingolo. Per finire, vi devono essere le interiora, avvolte in ciuffetti di prezzemolo.
A questo punto si procede con una seconda cottura, durante la quale va aggiunto anche il fegato. Quest’ultimo viene aggiunto solo in un secondo momento per evitare che si indurisca troppo. Quando i pezzi risultano dorati da entrambi i lati, bisogna posizionarli sulla carta assorbente ed in seguito nel tegame di creta, avendo l’accortezza di aggiungere dell’olio extravergine di oliva e degli spicchi d’aglio in camicia.
Procedere dunque con il condimento, a base di pomodorini, peperoncino forte, sale e l’aggiunta del vino bianco che viene fatto sfumare per circa 10 minuti a fiamma vivace. Per finire, mettere le spezie e lasciar cuocere senza coperchio per circa un’ora, prestando attenzione che il sugo non perda la propria consistenza. Una volta pronto, non vi resto che metterlo in tavola e mangiare. I vostri commensali ne saranno sicuramente entusiasti.
Autore: admin
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