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Detrazioni fiscali, rifare il bagno sarà più semplice.

2 Giugno 2014Autore: giuseppeleo Nessun commento

Anche solo pensare di fare dei lavori oggi, può sembrare una cosa fuori luogo, ciò a causa della crisi che attanaglia l’Italia e tutto il suo popolo. Ma è bene informarsi su tutto, visto e considerato che qualche legge che sta dalla parte degli italiani c’è. Una di queste riguarda proprio le agevolazioni fiscali che toccano le ristrutturazioni, agevolando così le persone a fare tranquillamente i lavori di casa, basandosi sulla consapevolezza che alla fine una certa percentuale di almeno una parte del lavoro svolto tornerà nelle proprie tasche.

Certo non si può dire di avere dei risarcimento anche sui ricambi delle guarnizioni  ma poco ci manca. Di fatto prima di partire con dei lavori sarebbe bene sapere cosa si può detrarre e cosa no. Dall’anno scorso grazie al decreto 63/2013 le idee su cosa si poteva detrarre e cosa no sono state decisamente sconvolte.

Di fatto è stata introdotto la possibilità di detrarre dall’Irpef anche le spese sostenute per l’acquisto dei mobili di un bagno. Quindi parliamo della parte che prima era sempre stata considerata arredo, oggi diviene oggetto delle ristrutturazione. Proprio per circostanze del genere il consiglio principale che va dato a chi pensa di fare dei lavori di ristrutturazione è quello di consultare, prima di fare determinati acquisti e decidere il tutto, l’apposita guida dell’Agenzia delle entrate.

Chi meglio di loro può dire come fare per farsi aiutare dal fisco. Di fatto i “ma” sono sempre dietro l’angolo. I mobili, nel caso siano acquistati soltanto per un ricambio dell’arredo, così come accade per i sanitari, non rientrano nel concetto di manutenzione straordinaria e quindi non possono trarre vantaggio dalla detrazione fiscale.

Le cose cambiano però nel caso di lavori straordinari, come il completo rifacimento della parte elettrica e delle tubature del bagno, magari anche per un cambio di metratura del bagno. In questa circostanza l’intero scenario detrazionale cambia decisamente, ci si trova a quel punto costretti a riacquistare tutto, a causa di questi lavori.

Di conseguenza tutto ciò che c’è sopra rientra anche esso nella manutenzione straordinaria, perché si tratta di cambiare praticamente tutto, è come se ci si fosse costretti a farlo. Certo non vanno contati gli arredi mobili, ovvero quelli che non sono correlati ad esempio alla luce. C’è da aggiungere un’ulteriore elemento importante da considerare.

La normativa è scritta si per aiutare e agevolare i proprietari a fare dei lavori ma allo stesso tempo ha cavilli ovvi evitare che tutti si diano alla pazza gioia. Quindi tutto ciò è valido nel momento in cui la spesa complessiva non superi i 10.000 euro. Inoltre l’intero servizio igienico deve comunque essere ricreato all’interno del nucleo complessivo della casa.

Ampliare un fabbricato, cosa che in genere già prevede il seguire determinate norme per il catasto, non può essere considerata nella detrazione. Insomma già con una spolverata generale di questa conoscenza è possibile capire che alla fine dei conti, rifare il bagno di una casa che magari è antica e che ha bisogno di essere rimodernata anche dal punto di vita dei materiali utilizzati, può essere più facile a dire che  fare. 

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Autore: giuseppeleo

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