Differenze tra calciatori professionisti e calciatori dilettanti
Il calcio è riconosciuto dal CIO, come uno sport che si può praticare a livello professionistico, però ci sono tantissime categorie prima della serie A e la disciplina calcistica del nostro Paese fa una distinzione tra il settore professionistico e quello dilettantistico.
Diverso è anche l’impatto mediatico ed economico che si manifesta dal momento in cui si instaura un rapporto tra atleta, società di appartenenza e Federazione, scopriamo più da vicino alcune differenze.
Calciatori dilettanti: età e vincoli
Il vincolo sportivo è il rapporto associativo che nasce tra una società o associazione regolarmente affiliata alla Federazione e un giocatore.
La nascita di questo rapporto è condizionata dal tesseramento del calciatore richiesto alla Federazione per la disciplina che pratica, facendo un confronto fra la categoria di calciatori dilettanti e professionali si notano diverse differenze.
Sottoscrivendo il vincolo, l’atleta dilettante, anche se non può firmare un accordo economico della durata superiore a una stagione sportiva, resta “legato” alla società fino al compimento del 25esimo compleanno, dopodiché può svincolarsi automaticamente dal proprio club, prima potrà farlo solo se la società lo consente.
In sintesi, un calciatore dilettante minore di 25 anni è vincolato a una società e può pattuire un accordo economico o di rimborso spese solo per 12 mesi, per poi rinnovare automaticamente di anno in anno, raggiunti i 25 anni può svincolarsi e scegliere liberamente di andare altrove.
Per quanto riguarda l’età anagrafica dell’atleta, la Federazione italiana gioco calcio, attraverso le norme del NOIF distingue altre sottocategorie.
I “Giovani” sono quei calciatori che hanno compiuto otto anni di età e che dal 1° gennaio dell’anno in cui ha inizio la stagione sportiva non abbiano compiuto sedici anni.
I Giovani Dilettanti sono quei ragazzi che dal 14esimo anno di età possono contrarre con la società della Lega Nazionale Dilettanti con cui sono tesserati, un vincolo che dura fino al termine della stagione sportiva entro cui compiranno 25 anni.
Tutti i calciatori che hanno assunto tale vincolo vengono definiti Giovani Dilettanti fino a quando sono minorenni e “Non professionisti” al compimento dei diciotto anni.
Sono tante le società di calcio dilettantistico presenti sul nostro territorio nazionale, che vanno incontro alla passione dei giovani che vogliono farsi strada nel mondo del calcio, alcuni sono importanti e hanno raggiunto ottimi traguardi, da poco la Vigor Catanzaro ha festeggiato i dieci anni di attività, periodo nel quale sono stati formati tantissimi calciatori, alcuni approdati anche nel calcio professionistico.
Per festeggiare questo traguardo è stata realizzata una maglia commemorativa dei 10 anni, per ricordare che la costanza, la passione per il calcio e l’amore per lo sport, possono portare al raggiungimento di obiettivi concreti e grandi soddisfazioni.
Calciatori professionisti: età e vincoli
In ambito professionistico non ci sono grosse problematiche, la durata del contratto e il vincolo coincidono e non possono superare i cinque anni per i maggiorenni e tre per i minorenni.
Chi è l’atleta professionista? È colui che svolge attività sportiva a titolo oneroso con carattere di continuità nell’ambito delle discipline regolamentate dal Coni. Secondo la definizione normativa, onerosità e continuità sono concetti estrani all’attività dilettantistica.
Anche nel settore professionistico le Noif distinguono alcune sottocategorie, per esempio, i “Giovani di serie” rappresentano i calciatori giovani che compiono 14 anni e sono tesserati dalle società professionistiche.
Le discipline che regolamentano il gioco professionistico sono un po’ più chiare e flessibile rispetto a quelle del settore dilettantistico, vi consigliamo di fare qualche approfondimento sul sito della Federazione Italiana di calcio.
Da calciatore dilettante a professionista, cosa fare?
Per diventare un calciatore professionista si deve procedere per gradi, bisogna iniziare proprio dall’essere un calciatore dilettante, magari partendo da una squadra locale o iscrivendosi a una scuola calcio o società calcistica dilettantistica.
Bisogna tenere sempre in mente che per raggiungere i risultati desiderati c’è bisogno di costanza e passione ma anche di un bravo allenatore che riesca a tirare fuori il meglio dalla squadra.
Avanzando con l’età si avanza anche di livello, si inizia con le squadre giovanili per poi arrivare a quelle più competitive, che chiedono maggiore impegno e che fanno una selezione dei giocatori molti più scrupolosa e accurata.
Allenarsi è di fondamentale importanza, per diventare un bravo calciatore professionista bisogna fare tanta pratica e non stancarsi mai, gli allenamenti devono essere quotidiani, intensi, non solo dal punto di vista fisico ma anche mentale.
Per questo motivo si consiglia di iniziare a praticare il calcio già quando si è giovani, in modo da avere tutto il tempo necessario per crescere ed essere seguito da un allenatore che contribuirà alla formazione.
Un buon consiglio che ci sentiamo di dare è quello di partecipare a raduni che vengono organizzate dalle squadre di calcio, in questo modo si conosceranno altri compagni e si avrà modo di percepire la competizione degli altri giocatore, sicura fonte di ispirazione e motivazione.
Non basta solo entrare in una squadra e allenarsi, per diventare calciatore professionista bisogna partecipare ai provini, soprattutto quelli più importanti organizzati dai grandi club.
Durante questi eventi sarà possibile conoscere altre persone, ricevere consigli preziosi e anche scambiarsi opinioni.
I grandi club qualche volta inviano degli osservatori a vedere partite di calcio dilettantistico, si tratta di figure che valutano l’abilità dei giocatori e le loro possibilità e li indirizzano verso una strada professionale.
L’osservatore fa delle valutazioni che comprendono il talento dei giocatori, lo spirito di squadra, l’atteggiamento dei giocatori, gli aspetti tecnici dei vari giocatori.
Per impressionare l’osservatore e farsi notare bisogna dare il massimo sul campo, dimostrarsi competitivi ma mai sleali verso i propri avversari o i compagni di squadra, si deve dimostrare di saper stare in squadra.
L’osservatore valuta la persona, non si basa solo sul talento e sulle capacità di gioco, è fondamentale che percepisca lo spirito di squadra e di unità, solo in questo modo potrebbe decidere di scegliervi per proporvi a qualche provino di club importanti.
Autore: admin
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