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Distacco di retina, una delle più comuni cause di cecità

8 Novembre 2016Autore: admin Un commento

La retina è un tessuto specializzato di origine neuronale, presente all’interno del bulbo oculare, la cui funzione è trasmettere l’energia luminosa al cervello sotto forma di impulsi elettrici. La retina non è un tessuto vascolarizzato o innervato, quindi per le sue funzioni dipende interamente dal tessuto epiteliale sottostante, che la nutre e la protegge. A contatto con la retina, dentro l’occhio, c’è l’umor vitreo, un liquido gelatinoso simile a gel. Può capitare che, a causa di traumi diretto oppure per alcune patologie, la retina si rompa: in tal caso l’umor vitreo può insinuarsi sotto di essa e scollarla dall’epitelio sottostante. Si parla quindi di distacco di retina, un’emergenza che va trattata prima che le cellule neuronali inizino a morire, entro 48 ore al massimo.

La retina può staccarsi anche a causa dell’età: con l’invecchiamento l’umor vitreo degenera e diventa più denso, esercitando una trazione maggiore sulla retina. Le parti più sottili quindi possono staccarsi: si tratta di un processo normale con l’invecchiamento, ma che può accelerare e provocare un distacco prematuro della retina, con conseguente rischio di cecità irreversibile. I sintomi del distacco di retina sono visione offuscata, lampi di luce, corpi estranei che vagano nel campo visivo e un parziale oscuramento del campo visivo, come una tenda davanti all’occhio (scotoma). Non è mai presente dolore. Soprattutto nel caso la macula retinica sia stata coinvolta, bisogna intervenire immediatamente, perché i risultati della chirurgia sono ottimi.

L’oculista valuta le condizioni della retina tramite l’esame del fondo dell’occhio e, in base a ciò che osserva, decide a quale opzione terapeutica ricorrere: nel caso il distacco sia recente si può optare per un intervento di foto-coagulazione laser a caldo o a freddo, se invece la porzione distaccata è ampia o sono presenti ulteriori problematiche, si ricorre alla chirurgia tradizionale (chirurgia episclerale esterna o vitrectomia interna). La percentuale di successo dei metodi terapeutici è altissima, intorno al 90%, anche nel caso non si tratti del primo distacco di retina; circa l’80% dei pazienti recupera almeno il 50% della vista. Dopo l’intervento, che si svolge in anestesia locale e richiede breve tempo, il paziente può andare a casa e tornare per i controlli.

La prognosi è condizionata anche dall’area di retina distaccata: se è coinvolta la macula, la parte più importante, la precocità dell’intervento è ancora più fondamentale perché la chirurgia è in grado di dare risultati ottimi. In caso di altre aree distaccate, l’intervento non è così urgente e la percentuale di recupero è minore.

Nel caso il processo di cicatrizzazione oculare sia abnorme, è necessario un ulteriore intervento. I soggetti che hanno avuto un distacco di retina hanno una probabilità leggermente più elevata di distacco della retina anche nell’altro occhio. Quali sono le condizioni di rischio? La miopia, l’aver subito un intervento alla cataratta, il diabete complicato, traumi diretti sono i maggiori responsabili del distacco della retina. Chi in famiglia ha dei casi di distacco di retina è maggiormente soggetto a questa problematica, soprattutto se è miope; esistono comunque trattamenti specifici che possono prevenire il distacco, specialmente in presenza di sintomi.

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Autore: admin

Un commento »

  • Nash scrive:

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