Hip hop italiano, oggi.
L’hip hop italiano oggi, è l’evoluzione dello slancio che c’è stato negli anni ’90. Ma non solo, quella è stata per noi l’epoca delle “posse”, termine mutuato dall’inglese che significa “gruppo” e si riferisce a tutti quei gruppi che erano attivi all’epoca, nel campo politico e sociale.
Sostanzialmente si avvicinavano ai gruppi oltre oceano, in nome della rivendicazione dei diritti, gruppi che si servono della forte dinamica comunicativa di questo genere per esprimere in maniera estrema le proprie opinioni e diffonderle così.
Il movimento si sviluppa essenzialmente nell’ambito dei centri sociali e delle case occupate. Quindi già da qui possiamo immaginare che si trattava di un altro filone di pensiero legato al pop ma per molti più fedele all’originale. Il fattore economico comunque ha iniziato ad incidere molto, dal momento stesso in cui si è deciso di iniziare ad incidere.
Oggi questo si sente, eppure molti giovani come Jimmi JDKA, decidono di fare sentire il proprio pensiero seguendo sempre quello stile gioviale che a suo tempo l’eterno ragazzo portò. Un’altra realtà è delineata e fortemente contrassegnata dalle crew, che appunto venivano, secondo alcuni, strumentalizzate dalle scena e dal fattore economico.
Questo li portava ad essere criticati, dal filone opposto, quello Underground, quello non commerciale. Eppure, il filone “commerciale” fece grandi incassi, perché proponeva delle rime e dei testi orecchiabili agli occhi di tutti. Non si proponeva come un qualcosa per un pubblico selezionato o comunque un pubblico che non fosse solo e sempre lo stesso.
Diventava quindi qualcosa da poter offrire in pasto al grande pubblico. Quindi già solo per questo le differenze non sono poche. Il rap mira drasticamente all’incasso, l’hip hop quello underground mirava a scuotere le persone e ad approfondire le loro conoscenze. Si era arrivati però al punto in cui non bastava più inventare qualche rima su una base qualsiasi.
Ma era diventato fondamentale la ricerca di uno “stile”, uno stile che sostanzialmente serviva a sottolineare e ad evidenziare i vari personaggi della scena. Quello stile che oggi si ripercuote sui wraiters. Quindi ad un certo punto, negli anni ’90, già quasi verso la metà, questa distinzione non era molto più calcata.
Una spinta epocale qui è stata data dagli Articolo31, nel 1993 con l’album stradale, il quale entrerà nella Classifica degli Album più venduti in Italia, con una vendita di ben 90.000 di copie. Fu un record, considerando che si trattava di un disco del genere Hip Hop e inoltre considerando l’epoca.
Scalò le classifiche in breve tempo e vi rimase per un po’ in cima. Resta quindi nella storia, in Italia sorpassato da nessuno più. Ed è questo uno degli elementi che va ancora ricordato oggi. Oggi troviamo giovani che grazie a talent e non solo, come nel caso dell’artista su citato, riescono a fare di questa eredità un pezzo sempre fresco e aggiornato, del nostro patrimonio musicale.
Adesso l’estate del nuovo millennio potrebbe portare come sempre, nuovi dischi e nuovi brani, ma quelli già realizzati sono entrati così tanto nel nostro cuore che non passeranno mai di moda.
Autore: admin
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