La stampante del futuro.
La stampante del futuro non solo è nata ma si sta già evolvendo, la stampante 3D da quando la si vedeva in tv fare delle piccole riproduzioni, in maniera molto lenta di qualsiasi piccolo oggetto, oggi la si vuol portare a limiti assurdi e qualcuno ci sta già riuscendo. Ci sono società che hanno aperto scommesse assurde, fra cui quella di realizzare scarpe su misura e consegnarle in meno di 24 ore ai clienti.
Aprendo addirittura un calzaturificio a Londra entro la fine di questo anno, chi sa se ci sarà un folle pronto ad investire tanto in questa nuova impresa ma realizzata prima. Di fatto l’evoluzione di questo marchingegno di ultimissima generazione è andato così avanti da cambiare persino il suo nome che ora è M3D.
In realtà questo nuovo progetto ha già raggiunto ben 1 milione di fondi a 24 ore dalla presentazione. Ha realizzato numeri da capogiro e quindi non si ha paura di esitare sul suo futuro. È un prodotto di studiosi del Maryland e all’uscita è stata davvero un affarone considerando che costava solo 199 dollari per poi salire alla cifra di 299 dollari.
Lo scopo attuale del team dei costruttori è quello di portare il prodotto, nel giro di quest’anno nelle case di tutti i consumatori, indipendentemente dal reddito. Questa stampante funziona ovviamente in modo diverso dalle tradizionali stampanti a cui siamo abituati ma soltanto per qualche elemento che ovviamente cambia.
Di fatto al posto della classica testina vi è l’estrusore, in pratica il suo alter ego. Questo invece che stampare inchiostro su carta, fonde la plastica e la dispone strato su strato secondo un progetto, inserito precedentemente nella memoria della stampante. Così come per le dimensioni della punta del pennarello, anche in base alla punta dell’ugello si determina la grandezza degli strati che andranno posizionati l’uno sull’altro.
Forse chi non è del mestiere o comunque non è pratico come prima cosa si chiederà che tipo di ricambi di cartucce utilizzeranno queste stampanti particolari. In molti si preoccupano anche di dover sentire puzza di plastica, visto che essa viene fusa, procurando praticamente diossina.
M in realtà c’è da sottolineare che se le prima stampanti era meglio che realizzassero qualsiasi cosa in un ambiente dove nei pressi c’era una finestra era meglio. Oggi come oggi la tecnologia al riguardo, utilizza materiale plastico molto meno tossico. Si va dall’ ABS ovvero Acrilonitrile butadiene stirene all PLA, ovvero l’Acido polilattico.
Ma bisogna dimenticare il formato delle vecchi cartucce, visto che queste sono poste al cliente come dei veri e propri filamenti e di conseguenza sono venduti in bobine. La velocità di stampa è un’ulteriore elemento che si è andato a migliorare nel corso del tempo. Molto però dipende dalla complessità del modello che si vuole realizzare.
Fino ad ora comunque i parla di almeno 1 minuti ogni 20 millimetri. Certo bisognerà fare molta pratica con le caratteristiche, ovviamente diverse d quelle che siamo abituati a vedere. Come prima cosa bisogna dire che per risoluzione orizzontale si indica il movimento minimo che l’estrusore può compiere.
Autore: giuseppeleo
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