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Presbiopia: cos’è e cosa si può fare?

11 Dicembre 2016Autore: admin Nessun commento

La presbiopia è un difetto della vista legato alla progressiva incapacità di accomodazione dell’occhio, ovvero della messa a fuoco da vicino, dovuta all’irrigidimento del cristallino. Per consentire la visione da vicino, il cristallino modifica la propria forta allargandosi leggermente per avvicinare il fuoco; l’irrigidimento impedisce questa naturale modifica della conformazione e quindi rende difficoltoso vedere a brevi distanza. La presbiopia si manifesta in tutti i soggetti prima dei 50 anni con sintomi come difficoltà a lavorare al pc, a digitare sul cellulare o a leggere; il soggetto tenta di allungare le braccia per leggere ciò che ha in mano o per vedere lo schermo del computer e inizialmente queste strategie possono funzionare, ma la presbiopia peggiora progressivamente fino a rendere necessario l’uso delle lenti correttive, perché il potere di accomodazione residua è molto basso e il tentativo di mettere a fuoco senza lenti genera forti disagi al soggetto.

Dopo i 60 anni la visione si stabilizza rendendo però sempre necessario l’utilizzo delle lenti per la visione da vicino. La concomitanza di altri difetti, come la miopia o l’ipermetropia, può mascherare per qualche anno la presenza di presbiopia, ma alla fine il difetto emerge quando gli occhiali correttivi per la miopia si rivelano insufficienti per la visione da vicino. Per chi vede bene da lontano e ha difficoltà da vicino, è sufficiente un paio di lenti per presbiopia; per chi invece non vede bene nemmeno nelle lunghe distanze sono necessarie due paia di occhiali, uno per vedere vicino e uno per vedere lontano. Il continuo cambio di lenti per le varie attività della giornata è molto scomodo e stressa chi ne è portatore.

La presbiopia non può essere prevenuta, in quanto si tratta di un processo di naturale irrigidimento del cristallino che colpisce praticamente tutti dopo i 40 anni, anche se alcuni soggetti ne soffrono di più. Esiste però una cura per la presbiopia, anzi numerosi trattamenti: si parte dalla sostituzione del cristallino, lo stesso intervento che si esegue per rimuovere la cataratta, oppure ci si può affidare al laser, che è in grado di intervenire sia sulla cornea (modificandola in modo da assicurare una maggiore ampiezza al cristallino) oppure sulla sclera, allargando lo spazio che il cristallino ha a disposizione per l’accomodazione.

La sostituzione integrale del cristallino si effettua praticando una piccola incisione nella capsula che contiene il cristallino stesso; il cristallino viene frantumato, i frammenti aspirati dalla sonda e al posto del cristallino viene inserita una lente artificiale multifocale, cioè in grado di assicurare una visione ottima sia a breve che a lunga distanza. Per correggere definitivamente la presbiopia, la cura migliore è certamente l’impianto di una lente multifocale. Tuttavia, per diversi motivi (astigmatismo, forte miopia, glaucoma, retinopatie) non tutti i pazienti sono idonei alla sostituzione del cristallino e si sottopongono quindi all’intervento con il laser.

L’intervento con il laser è sicuro e tollerato dalla quasi totalità dei pazienti. La cura della presbiopia con il laser può essere fatta con laser a eccimeri, che modifica la forma della cornea, oppure si possono modificare entrambi gli occhi rendendo uno più adatto alla visione da vicino e uno utilizzabile per la visione da lontano. Altre moderne tecniche sono in fase di test per curare la presbiopia.

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