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Talent: pro e contro della discografia

6 Maggio 2016Autore: admin Nessun commento

Sono sempre tanti coloro che si chiedono che differenza ci sia tra le canzoni italiane anni 90 e quelle attuali. Il tema è abbastanza complesso e tocca diversi punti. Iniziamo subito con il chiarire che questo articolo non vuole essere assolutamente una sentenza o un punto di critica. Semplicemente vogliamo focalizzare l’attenzione e diversificare perché le canzoni degli anni passati non sono da paragonare a quelle di oggi. Ciò che conta al giorno d’oggi è vendere. Ciò che contava 20 anni fa era far emergere l’arrista lanciando un messaggio, volendo semplificare al nocciolo la questione, potremmo dire che questo è il cuore del problema.

Tuttavia non possiamo naturalmente non evidenziare i perché di tale affermazione. Ebbene, pensiamo per un attimo a 20 anni fa. In passato quando si puntava su un talento emergente, era la stessa casa discografica che valutava i pezzi che questo o quell’artista presentava di volta in volta. Quindi, fatto questo, si decideva di fare uscire quel determinato pezzo pubblicizzando in radio il nuovo disco. In pratica il singolo era da lancio per il nuovo album di quel cantante. Ciò che ovviamente più contava è che quei brani raccontavano la vita, l’esperienza, storie vissute dall’artista.

In questo modo quando il cantante saliva sul palco, l’empatia tra lui ed il pubblico era totale. Ma pensate per esempio a quante volte ci siamo immedesimati in una canzone. A quante volte abbiamo lasciato la radio in bagno mentre facevamo la doccia. A quante volte guidando la sera abbiamo alzato il volume perché quella canzone ci stava accompagnando a casa. Ed oggi? Cosa è cambiato? A detta di molti, è cambiato tutto. Ma non generalizziamo e cerchiamo di analizzare la questione per quello che è. Se prima ad incidere le proprie canzoni erano gli stessi cantanti nel 90% dei casi, oggi è l’opposto.

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Oggi le case discografiche pagano profumatamente autori, che devono scrivere canzoni su canzoni. In pratica è come se si stessero mercificando le emozioni. Come si può scrivere di un amore se quell’amore non esiste? Come si può pensare di parlare di un tema sociale se poi non lo si è vissuto sulla propria pelle. Come si può pretendere di regale un’emozione se quell’emozione non la si è vissuta? Probabilmente non tutti sanno che oggi il 90% delle canzoni è scritto a tavolino. Questo vuol dire che dietro la maggior parte dei giovani talenti che oggi idolatriamo, si nascondono testi non loro.

Magari ci siamo avvicinati a quel cantante perché abbiamo valutato come grande artista, capace di usare a puntino le parole, salvo poi scoprire che quelle parole non le ha pensate lui. Ecco, la differenza tra 20 anni fa ed oggi, per le canzoni è qui. Si tratta di produzione industriale di testi e non sempre di emozioni. Si fa di tutto per vendere e non si bada più all’artista. Chi oggi incide un disco spera di poter arrivare a vendere quante più copie possibili e mal che vada, con il tour adatto si rientra delle spese di produzione.

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